
Un banchetto informativo di incontro e dibattito dalle 9 alle 13 di sabato 16 giugno in Piazza Cavalli.
Un piccolo rinfresco per i piacentini e un dibattito con i presenti (l’assessore comunale Luigi Rabuffi, la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Barbara Tarquini, Emanuela Schiaffonati di Sel e Jacopo Aquino del Pd, Laura Chiappa presidente di Legambiente insieme a Paolo Lega) un modo informale per fare il punto della situazione a un anno dai referendum e cominciare ad avviare una discussione pubblica sul futuro del Servizio Idrico Integrato a Piacenza, considerato che l’affidamento decennale a Iren SpA è scaduto nel dicembre scorso.
E’ passato un anno – sostiene il Comitato Acqua Bene Comune di Piacenza – ma il referendum non è ancora applicato in gran parte d’Italia ed in particolare a Piacenza, dove tra l’altro la situazione della SpA mista Iren è sempre più preoccupante per utenti e lavoratori, e sfugge sempre di più al controllo pubblico. Torniamo in piazza per informare la cittadinanza e sensibilizzare tutte le forze politiche e sociali riguardo al furto di democrazia che da più parti si sta perpretando, con il tentativo sempre più evidente di aggirare la volontà popolare.
I più grandi gestori del nord Italia vogliono unirsi per creare un’unica enorme azienda, che nessun amministratore pubblico e nessun cittadino sarà più in grado di controllare.
L’Authority per l’Energia Elettrica e il Gas, a cui è stato dato il compito di definire la nuova tariffa del Servizio Idrico Integrato, è intenzionata a far rientrare dalla finestra la “remunerazione del capitale investito” che i cittadini hanno cacciato dalla porta con il secondo quesito referendario.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua continua quindi a mobilitarsi a livello nazionale e tramite i comitati territoriali, a difesa del risultato referendario, dei beni comuni e della democrazia.
A Reggio Emilia, dove come a Piacenza è scaduto l’affidamento a Iren dei servizi idrici, si è attivato un forum provinciale sull’acqua. Chiediamo che a Piacenza venga fatto altrettanto. Dobbiamo renderci conto che siamo di fronte ad un’opportunità storica: un’occasione unica per ripubblicizzare il servizio idrico – integrato e definire un nuovo modello di gestione pubblica, virtuosa e partecipata.