
Il Grande fiume è sempre stato la sua casa. Là, tra argini e pioppeti, golene e spiaggioni, tra le nebbie invernali e l’afa estiva ha trascorso tutta la sua speciale esistenza. Ieri, mentre le acque del Po, come ogni giorno scendevano verso il Delta e il primo sole di primavera illuminava le campagne, era evidente il vuoto.
Quello lasciato da Ezio Avanzini, “Il Penna” per gli amici, storico barcaiolo che domenica ha chiuso gli occhi per sempre, dopo aver combattuto con dignità, in questi mesi, contro una grave malattia. «La mia opera è terminata qui sulla riva del fiume, non versate lacrime non ne ho bisogno, voglio soltanto il vostro sorriso»: queste toccanti parole, incise anche sull’annuncio funebre, sono un prezioso testamento spirituale lasciato da questo grande Uomo del Po, nato a Fossa di Roccabianca la notte di Santa Lucia del 1932 e residente a Stagno (le due località non distano che una manciata di chilometri) dal 1943. ……….Articolo completo sulla Gazzetta di Parma