
di Gian Luigi Casalgrandi
Non sappiamo se la quantità di pioggia caduta in questi giorni sia stata eccezionale, ma una cosa è certa, che ogni volta che piove ai modenesi viene “l’ansia da pioggia”. Sono eventi eccezionali, come gli ecologisti sostengono legati ai cambiamenti climatici o la scarsa manutenzione del territorio ?. Di sicuro c’è, che dopo il terremoto, l’alluvione ha messo ulteriormente in ginocchio il territorio e l’economia modenese. Il numero delle aziende danneggiate dall’alluvione è impressionante.
Altrettanto impressionante il numero di lavoratori pubblici e privati sospesi dal lavoro a causa degli allagamenti degli edifici e per l’impraticabilità delle vie di comunicazione. Le tre zone industriali maggiormente coinvolte (dati Cgil Modena) sono quelle dei comuni di Bastiglia, Bomporto e Villavara (frazione di Bomporto).
Sono alluvionate, e quindi momentaneamente inagibili, aziende di medie-grandi dimensioni quali Evobus (Gruppo Mercedes), Dinamic Oil, Mercatone Uno, Havi Logistics, Euroset, Monari & Federzoni, East Balt di Bomporto, Grani & Partner, Annovi & Reverberi, Centro Pasti/Mensa Concerta Bomporto, Espo&Cartotech, Emilplast, Cantina sociale di Sorbara, e molte altre. Da una prima rilevazione del sindacato, risultano coinvolti circa 4.000 lavoratori, e potrebbero essere, a verifica ultimata, molti di più. E’ evidente che a fronte di queste dimensioni di danni a cose e persone, deve esserci massima l’attenzione del Governo e delle istituzioni locali rispetto a quello che si annuncia un enorme danno, dopo quello del sisma 2012, per l’economia non soltanto locale.
Un vero e proprio disastro provocato principalmente dalla rottura, in località San Matteo di un tratto dell’argine destro del fiume Secchia (il Panaro, per fortuna, ha tenuto).
Quali sono state le cause della rottura dell’argine e della tracimazione del fiume Secchia? A quanto ammontano i danni fino ad ora stimati? S’intende indennizzare i cittadini e le imprese danneggiate? Sono tante domande (troppo spesso ripetute) alle quali dovranno dare una “esaustiva e definitiva risposta” chi ha la responsabilità del controllo del territorio, perché tragedie simili non debbano più ripetersi, considerato che anche questa volta, c’è da segnalare la scomparsa di una persona mentre prestava soccorso.