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Attacco all’oleodotto di Gossolengo sotto al ponte Paladini a Piacenza

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Una banda di malviventi ha scelto la giornata di domenica scorsa per perforare il grosso tubo dell’oleodotto di Gossolengo, proprio sotto al nuovo ponte Paladini sul Trebbia a Piacenza. Il piano era stato organizzato bene: il furgone rosso impiegato nell’azione era stato rubato a Milano e a bordo erano stati collocati tre fusti della capienza di mille litri l’uno. Però è stata la pressione del liquido che fuoriusciva dal tubo a mettere in crisi i malviventi. Probabilmente, non riuscendo più a gestirne la potenza, la banda si è vista costretta a fuggire lasciando sul posto il furgone con i fusti già riempiti e una fontana di gasolio che si stava riversando nei campi.

Fortunatamente una pattuglia di carabinieri che passava di lì ha notato il furgone e compreso che qualcosa non andava. Recatisi sul posto e resisi conto di quanto accaduto, i militari hanno avvisato Eni e vigili del fuoco.

Al momento la situazione della zona contaminata dal gasolio è in sicurezza. Si parla di una modesta quantità di carburante sversata, di una superficie limitata a poche centinaia di metri e, soprattutto, sembra scongiurata l’ipotesi di inquinamento del Trebbia e del Po.

Oggi stanno continuando le operazioni di bonifica, che sono state rese più difficili dalle forti piogge dei giorni scorsi. Le analisi che Arpa sta facendo sul sito dovranno stabilire fino a che profondità il gasolio è penetrato nel terreno. Tutte le spese di bonifica saranno a carico dell’Eni e, a quanto si dice, si aggireranno attorno ai 300 mila euro.