
Voto unanime dell’Assemblea Regionale contro l’ipotesi di utilizzare l’ex centrale nucleare per lo stoccaggio di sostanze contaminate: “Quel sito non deve più essere utilizzato”.
“Escludere in modo assoluto l’uso per lo stoccaggio di sostanze radioattive” del sito di Caorso dov’è in corso il decommissioning della vecchia centrale nucleare. Lo chiede l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, approvando all’unanimità una risoluzione di Marco Carini (Pd).
Il documento impegna la Giunta regionale ad attivarsi per “concludere definitivamente l’utilizzo del sito di Caorso quale impianto nucleare” e, in particolare, per escluderne “l’uso per lo stoccaggio di sostanze radioattive”.
Costruita su richiesta dell’Enel dal 1º gennaio 1970 al 23 maggio 1978 dall’Ansaldo, la centrale di Caorso ha iniziato l’attività commerciale il 1º dicembre1981 ed è stata chiusa definitivamente il 1º luglio 1990. Subito dopo la chiusura, è stata messa in “custodia protettiva passiva” fino al 2001quando un decreto del Ministero dell’Industria ha dato il via allo smantellamento “accelerato”. In base a un successivo decreto e a un accordo inter-governativo fra Italia e Francia sottoscritto il 24 novembre 2006, le barre di combustibile irraggiato (1.032 elementi) sono state inserite in appositi contenitori e trasportate via ferrovia all’impianto di riprocessamento di La Hague in Francia di proprietà di Areva. L’ultimo carico è partito il 20 giugno 2010. A causa della metodologia “accelerata” dello smantellamento, si presume che il costo finale dell’operazione si aggirerà intorno ai 450 milioni di euro.