
I ponti, si sa, sono maledetti. Sono tutti maledetti. Provate a chiedere in ogni città. Se c’è un ponte medievale o romano, verrà fuori una leggenda secondo cui è “il ponte del diavolo”.
Nell’antichità costruire ponti non era cosa scontata (neanche oggi, a dirla tutta …), anzi, era un’opera di grande ingegno, che necessitava di studi approfonditi, tempo e soldi: in pratica era un lavoro per cui serviva l’aiuto del maligno. Inoltre, l’idea stessa di congiungere due rive che Dio aveva espressamente separato con un corso d’acqua era una cosa che andava contro il volere divino.
La notizia della chiusura del ponte tra Santa Maria Maddalena e Pontelagoscuro, sulla statale 16, ha trasformato anche questo ponte in ponte maledetto, e ha creato un po’ di apprensione nei residenti delle rive opposte, in breve sfociata in panico ed isteria di massa.
Sì, perché a differenza dei secoli scorsi, dove ci si ingegnava con battelli, traghetti, zattere e a bracciate, oggi che tutto si muove su gomma e su strada, la chiusura dei ponti può far crollare la società come la conosciamo nel caos e nell’anarchia in pochi minuti.
Ma nella sciagurata evenienza di dover passare dalla riva emiliana a quella veneta o viceversa, come fare? Ecco alcune ipotesi che possono aiutare:
1) Attendere sulla riva il passaggio di un barcaiolo che non sia Caronte, pagare l’obolo, e compiere la traversata;
Pro: da che mondo e mondo non esiste fiume senza un barcaiolo. Prima o poi passerà. Contro: non ci sono orari, il barcaiolo passa quando vuole lui. State attenti. Se salite sulla barca di Caronte finite nell’Ade.
2) Secondo le leggende il Po è sempre stato abitato da draghi e mostri. Saranno anche brutti e pericolosi, ma con un colpo d’ala o di pinna passano da una riva all’altra.
Pro: se siete dei Targaryen (Trono di spade docet) potete cavalcarli senza alcun problema. Contro: sono bestie scorbutiche e difficilmente addomesticabili: tendono a divorare le persone che cercano di cavalcarli.
3) Attualmente il fiume è abitato da orde di pesci siluro. Conoscendo il giusto richiamo i pesci vengono a galla (per vedere la palla di pelle di pollo … no! Quella era un’altra storia) e a quel punto come in un ponte di barche si transita da una riva all’altra.
Pro: veloce e gratuito. Contro: sapete di qualcuno che conosca il richiamo dei pesci siluro?
4) È estate! Con pinne, fucile ed occhiali ci si immerge in una riva e si emerge in quella opposta.
Pro: rinfrescante contro la calura estiva. Ogni giorno è come andare a Riccione. Contro: l’acqua è un tantino torbida, c’è il rischio di uscire dalla stessa riva da cui si è entrati.
5) A Transbaikal, nella russa siberiana, fu cominciata la costruzione di un ponte lasciata poi a metà. Per non sprecare il lavoro già realizzato, i locali decisero di sfruttare i pilastri inutilizzati e completare il ponte alla buona. L’area padana è abitata da migliaia di anni: vuoi che non ci sia qualche resto di torrione medievale a cui appoggiarsi?
Pro: un po’ di attività manuale aiuterà a rinsaldare il senso di comunità. Contro: i tempi di lavoro potrebbero coincidere con quelli di manutenzione del ponte già esistente.
6) Sperare nei cambiamenti climatici e nelle secche periodiche (e sempre più frequenti) del Po per passare con la macchina da una riva all’altra.
Pro: non servirebbero più i ponti. Contro: la situazione potrebbe cambiare alle prime piogge.
7) Lanciare una sonora imprecazione contro le tempistiche di lavorazione e le sfortune accumulate. Attenti però, perché i pioppi sulla riva del Po sono le sorelle di Fetonte trasformate da Giove in alberi per il lungo e ininterrotto lamento dovuto alla morte del fratello finito in acqua. Se vi lamentate troppo a lungo potreste essere trasformati anche voi in alberi.
Pro: sarete un pioppo. Contro: sarete un pioppo.
Oppure se proprio proprio non potete vivere senza passare sull’altra riva (ma che ci sarà mai dall’altra parte?!?!), prendete la macchina da Ferrara in direzione Codigoro, da lì traghettate il mezzo sino a Chioggia, e poi senza altre deviazioni guidate sino a Occhiobello (ovviamente il tragitto è inverso se la vostra direzione di marcia è nord-sud).
Et voilà!