
“Sono intollerabili i continui rimandi sulla comunicazione dei siti idonei al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e sono chiaramente imputabili a ragioni elettoralistiche”. Lo afferma il sindaco di Caorso, Roberta Battaglia. “La mappa dei siti idonei a ospitare il deposito di scorie nucleari doveva essere pubblicata a fine aprile, ma la pubblicazione è stata rimandata di due mesi” lamenta Battaglia. “Il sospetto – chiosa il primo cittadino – è che la causa possa essere individuata nelle elezioni del 31 maggio prossimo che coinvolgeranno ben sette regioni e 1065 Comuni: Renzi ha paura di perdere consensi in quelle zone dove sono stati individuati i siti papabili e così prende tempo e rimanda la pubblicazione della mappa a dopo il voto.”
Insomma, la storia infinita delle ex centrali nucleari italiane, trasformatesi adesso in siti ad elevato rischio e di elevatissimo costo, non sembra destinata a finire in tempi brevi.
Sulle fasi di smantellamento della centrale di Caorso, e sui rischi che continuano a pendere come una spada di Damocle sulla testa degli abitanti della zona e di tutta l’asta del Po, potete leggere questi articoli pubblicati sul giornale negli ultimi due anni:
Centrale nucleare di Caorso: bidoni di scorie corrosi
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