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Donne, carrozze e cavalli lungo le sponde del Po a Torino

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di Sara Magaton

Non sempre il Po resta impresso nella memoria a seguito di avvenimenti di cronaca disastrosi dovuti a calamità naturali o, peggio, alla negligenza e all’incuria umana.

L’intrigante bellezza delle sue sponde, l’arcano potere delle sue acque, talvolta gentili e terse, talaltra scure, traditrici ed impetuose, fa sì che, fin dai tempi antichi, l’Eridano sia stato magnificato da poeti, scrittori e cantastorie e immortalato da grandi pittori.

Il perpetuo defluire delle correnti che instancabili, dal suo nascere, volgono verso il mare, ci sorprende e ci affascina ora come centinaia di anni fa; ed è per questo che le manifestazioni svolte nei pressi del suo cammino continuano a destare nello spettatore meraviglia e curiosità.

Organizzare, dunque, una imponente cavalcata lungo le rive del Po ha così prodotto i suoi frutti, concludendosi con successo e  con gran soddisfazione sia dei partecipanti, sia dei promotori.  A rafforzarne poi la buona riuscita, una splendida giornata di sole foriera dell’imminente primavera.

L’iniziativa, intitolata “ Donne, carrozze e cavalli”, portata avanti da “Il Cavalcavalli” e “I Cavalieri del Pellice”, ha voluto dedicare la domenica del 9 marzo alla Donna in onore della sua festa, proponendo una rilassante nonché piacevolissima passeggiata con cavalli e carrozze.

Il percorso dal Parco delle Vallere di Moncalieri si è dipanato attraverso la proprietà della SMAT (Società Metropolitana Acque Torino), per poi procedere sui sentieri costeggianti gli argini del fiume, fino a giungere, così, in Torino attraverso il Parco del Valentino con sosta alla Fontana delle Quattro Stagioni presso il suggestivo Borgo Medioevale.

Riprendendo poi la sponda sinistra del Po, si sono discesi e risaliti i Murazzi mentre si svolgevano gare di canottaggio e lì, da appassionata di pittura quale sono, confesso di essermi, con la fantasia, addentrata virtualmente in uno di quegli splendidi quadri impressionisti raffiguranti scene domenicali in riva al fiume.

Scortati dalla Polizia a cavallo, giunti in Piazza Vittorio abbiamo proseguito per Piazza Castello, dove circa 180 tra amazzoni e cavalieri e 12 carrozze, tutti schierati in parata, hanno ravvivato la mattinata di festa ai passanti e ai cittadini torinesi, nonché ai turisti, sotto lo sguardo stupito e meravigliato di adulti e bambini, mentre l’ingegner Lorenza Meucci, dirigente SMAT, veniva premiata “Donna dell’anno”.  

Ci si è poi intrattenuti in ultimo nei Giardini Reali per la pausa pranzo, quindi, rifocillati e rigenerati, siamo rientrati alla base dopo altre due ore di cavalcata, con una gran contentezza nell’animo per aver preso parte ad un avvenimento pressoché irripetibile.

Ad onor del vero, una tale straordinaria esperienza, personalmente, la vissi già nel 2011, quando con il gruppo di Natura a Cavallo Torino organizzammo il Decimo Raduno Nazionale dell’Associazione in concomitanza al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.

Il maltempo in quei giorni di giugno ci sfidò pesantemente tanto che la pioggia incessante divenne nostra inseparabile compagna di viaggio, ma fu proprio allora che con l’incedere irruento in un susseguirsi di vorticosi flutti, con l’innalzarsi della foschia dall’alveo alle narici dei cavalli, col fragore delle acque contro gli argini, lui, il Grande Fiume, col profilo della Mole stagliato all’orizzonte, rapì gli sguardi ed i cuori di tutti, ammaliandoli di un fascino inspiegabilmente misterioso ed eterno.