
di Athos Barigazzi
Per l’ennesima volta la conca di navigazione di Pontelagoscuro va in tilt e blocca la strada ad una motonave turistica. E’ successo questa mattina al capitano della motonave Nena che con una barca più piccola, il battello Lupo gestito dall’associazione culturale Fiumana, avrebbe dovuto uscire sul Po Grande per svolgere domenica 10 aprile un servizio tra la Canottieri di Pontelgoscuro e la località di Crespino (RO).
“Avevamo molti prenotati che volevano partire da Pontelagoscuro e una quarantina di persone che si sarebbero imbarcati a Crespino, per un giretto mattutino in zona con tanto di aperitivo e visita guidata sul fiume, ma all’ultimo momento abbiamo dovuto cancellare tutto.” Racconta Georg Sobbe, comandante della Nena, uno dei pochi operatori della navigazione turistica del Grande Fiume.
Ancora una volta pare che ci sia stato un difetto tecnico e la rabbia dei gestori del battello Nena è grande e non ci sono parole che possano alleviarla. Per circa un’ora il battello ha aspettato davanti alla porta della conca chiusa ma non c’è stato nulla da fare. La grande porta d’acciaio non si è alzata. Per rimetterla in funzione, così è stato spiegato dagli addetti alla conca, ci vuole l’intervento di una ditta che nel weekend purtroppo non mette personale a disposizione. Si vedrà a inizio della prossima settimana.
Il quadro della situazione si presenta ancora più cupo se si considera che la chiusura delle province e la suddivisione delle competenze come quella dell’AIPO su diversi enti regionali e non, sta generando una confusione gestionale in cui per certi interventi sembra che non ci siano più soldi o non si sappia più a chi e con quale procedimento chiederli.
Non c’è più tempo per i pochi operatori del settore di farsi coinvolgere in supposizioni facili, discussioni infinite, tecnicismi inutili, progettualità improbabili.
“Abbiamo bisogno che le cose funzionino e basta. Altrimenti si chiude. E avremmo già chiuso varie volte se non avessimo tirato fuori ogni volta il nostro coraggio e la nostra fantasia per andare avanti nonostante tutto.” E’ questa l’amara costatazione che fanno i gestori del battello Nena a 10 anni esatti dal varo del vaporetto veneziano ristrutturato (23 aprile 2006), che all’epoca fu un avvenimento che suscitò enorme scalpore e ammirazione.
“Le cose vanno di male in peggio e non ce la prendiamo con un singolo ente ma con un sistema intero che non va.”
E così ci troviamo con l’idrovia per Comacchio sul Po di Volano chiusa (il ponte di San Pietro a Comacchio non apribile, la conca di Valle Lepri per un incidente sul lavoro chiusa dal novembre 2012) la chiusa di Valpagliaro con un cantiere infinito (responsabile per altro delle basse quote di acqua anche darsena a Ferrara), con banchine fluviali non gestite, con bassi fondali anche in pieno inverno, con pontili smontati, con ristoranti e zone attrezzate lungo il Po per nulla pronte ad accogliere i turisti. E tutto questo quando siamo già a stagione turistica inoltrata.”
Da lunedì a giovedì della prossima settimana il battello Nena dovrebbe essere a Ostiglia per ospitare più di 250 bambini di una scuola elementare con un progetto di animazione a bordo alla ricerca dei pesci volanti. E sabato 16 aprile alle ore 15 il battello Lupo salperà di nuovo per le escursioni sul Po di Primaro con partenza da Via Darsena 57. Sperando che sul Po di Primaro non vi siano alberi caduti di traverso, e che la conca di Pontelagoscuro torni a funzionare al più presto per poter raggiungere il Grande Fiume.
Ci eravamo già occupati della conca di Pontelagoscuro. Anche quella volta la chiusa aveva tenuto prigioniera la motonave Nena:
http://www.ilgiornaledelpo.it/pontelagoscuro-prigionieri-di-una-chiusa-che-non-vuole-funzionare/