
Inaugurata martedì alla Biblioteca Bassani di Ferrara (via Grosoli, 42 – Barco) la mostra dal titolo “Umanità che trema”, personale di Maurizio Barozzi dedicata ai momenti salienti della Shoah.
L’organizzazione della mostra è a cura dell’associazione culturale “Il Carmine” di Ficarolo (Rovigo) in collaborazione con la casa editrice Nuovecarte e la legatoria e laboratorio di restauro della carta di Franco Antolini, che ospita anche un paio di opere di minore dimensione nella propria vetrina. Il corpus principale, che consta di cinque tele di grande formato (cm 70 x 200) che tracciano un percorso di ideale ricostruzione della storia delle deportazioni di ebrei, zingari, politici e di tutti coloro che furono inviati nei campi di lavoro e di sterminio, è allestito negli spazi espositivi della biblioteca ferrarese, e proposto nell’ambito della Giornata della Memoria 2014 dalla Biblioteca Bassani / Servizio Biblioteche e archivi del Comune di Ferrara. Come di consueto, l’evento è accompagnato da una ricchissima proposta bibliografica ad hoc, studiata dal personale della Bassani e messa a disposizione del pubblico nelle sale d’ingresso.
L’Artista (scheda a cura di Ilaria Bassi – Associazione “Il Carmine”, Ficarolo)
Il pittore e scultore Maurizio Barozzi nasce a Sermide, in provincia di Mantova. Polesano d’adozione, si trasferisce successivamente a Ceneselli, dove tutt’ora risiede da ben trentadue anni. L’amore per la sua terra, il costante contatto col fiume Po, le origini contadine e le tematiche sociali, caratterizzano la sua vita e permeano le sue opere. Si tratti di colori o creta, i mezzi espressivi di Barozzi sono al servizio della visione interiore che diviene forma. In nessuna opera grafica, pittorica o plastica, si scioglie il mistero. Resta sospeso. È una sospensione capace di spingere la veduta fino ai limiti del visionario. Il maestro si avvale prevalentemente di tecniche miste: china e olio in genere. Egli riesce ad imprimere nelle sue tele una forza pittorica grazie alla pastosità del colore. La realtà è dunque il punto di partenza da cui poter fantasticare e rielaborare i suoi soggetti. I dipinti di Barozzi, dai colori intensi e decisi, sono densi di pathos, malinconia e di riflessione. Da alcuni è considerato uno dei maggiori artisti contemporanei, non solo polesani.
“Per me fare il pittore non è una professione. Essere artisti è qualcosa che si ha dentro, che ti spinge a dipingere, ad esprimere e a trasmettere le proprie emozioni. Ma non solo: l’arte deve far riflettere. Ed è una grande passione”. Maurizio Barozzi.
Biblioteca Bassani, via Grosoli 42, Ferrara – Telefono 0532 797414 – info@bassani@comune.fe.it aperture: mattina, martedì – sabato 9 >13; pomeriggio, martedì – giovedì 15 >18.30. Chiuso domenica e lunedì.