
Polizia locale e guardie del Parco puntano su un’area agricola in via Cremona Dopo il sequestro di tre lotti in zona Trincerone le verifiche non si fermano
Continua la campagna di controlli contro gli abusi edilizi in aree protette promossa dal comando della polizia locale di viale Fiume in collaborazione con le guardie del Parco del Mincio. Da una parte proseguono i sopralluoghi, dall’altra le verifiche catastali e sui documenti. Nel mirino delle verifiche ancora i cantieri abusivi dopo il sequestro, lo scorso luglio, di tre terreni in zona Trincerone dove i proprietari stavano compiendo lavori edili in totale abusivismo. I controlli non si stanno concentrando tanto sulla zona agricola e boschiva che separa Mantova dagli abitati di Cerese e Levata quanto su un’area che costeggia la via Cremona, in zona Borgo Angeli. Accertamenti ancora in fase iniziale, mentre per i tre terreni al Trincerone una relazione è stata consegnata a metà ottobre alla Procura che ha iscritto tre persone, tutte residenti al campo nomadi, nel registro degli indagati. Ora per loro si attende la conclusione dell’inchiesta con un eventuale rinvio a giudizio o un decreto penale.
Per quanto riguarda il Trincerone, la polizia edilizia e le guardie del Parco del Mincio hanno accertato che, dal punto di vista urbanistico, l’area dove sono stati compiuti gli abusi edilizi – consistiti in una serie di opere preliminari alla costruzione di unao più case – è agricola, come definita dal Piano regolatore generale, e inserita nell’area naturalistica del Parco del Mincio. Cosa che rende possibili solo interventi destinati «alla conservazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente». I tre lotti di terreno agricolo, 5.450 metri quadrati in tutto, sono stati acquistati dai membri di una famiglia residente al campo nomadi nel novembre dello scorso anno. Nei mesi successivi, una volta diviso in tre lotti, il terreno è stato delimitato con una siepe e il terreno piantumato con oltre quattrocento alberi e livellato, tanto da far ipotizzare l’inizio di più costruzioni. A conferma di questo, in uno dei tre lotti era già stato predisposto un pozzetto per la racconta delle acque di scarico. Meno evidenti le violazioni alla normativa edilizia e paesaggistica agli Angeli dove gli accertamenti sono ancora in corso, non ci sono per ora né sequestri preventivi, né una relazione alla Procura.
L’intesa tra Comune e Parco del Mincio per il controllo delle aree protette è destinata a dare altri risultati, soprattutto ora che il comando di viale Fiume ha riorganizzato il nucleo di polizia edilizia che continuerà a collaborare sia con le guardie di Porta Giulia che, sul fronte della sicurezza dei cantieri, con i tecnici Asl della medicina del lavoro. gazzettadimantova.it