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Mantova. Fermata la lottizzazione Lagocastello: tornerà mai il bosco?

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Il Consiglio di Stato ha ieri pubblicato la sentenza d’appello che ha confermato i vincoli diretti e indiretti sui laghi mantovani posti dal ministero per i beni culturali e sancendo quindi definitivamente l’inedificabilità assoluta dell’area situata sulla sponda sinistra del Lago Inferiore.. Dovrebbe quindi calare il sipario sul progetto di lottizzazione privata (Lagocastello e Immobiliare Conti) che avrebbe previsto la realizzazione di un albergo e di 200 villette accolto dal consiglio comunale nel febbraio 2005 e trascinatosi fino ad oggi tra polemiche e ricorsi ai giudici amministrativi. Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi e ha confermato in toto la sentenza di primo grado del Tar di Brescia, condannando anche le due società a pagare al ministero ciascuna 5mila euro per le spese di lite. A questo punto, su quel tratto di riva da cui si accede per strada Cipata non si potrà più costruire nulla e dovrà tornare verde come lo era prima.
Almeno questo è quanto ci auguriamo, poichè il cantiere e la sua recinzione sono ancora lì, come rimangono nel cantiere abbandonato da sette anni frammenti di opere di urbanizzazione come marciapiedi e fognature.
La sentenza ha confermato che il sistema laghi di Mantova, oltre ad avere una valenza naturalistica, è da considerare (col Rio e i ponti di San Giorgio e dei Mulini) un vero e proprio monumento, un bene culturale, frutto dell’ingegno dell’uomo e, pertanto, meritevole del vincolo diretto di tutela da parte del ministero. Ma posizioni definitive non arrivano ancora da nessuna parte: il costruttore Antonio Muto (Lagocastello) si prepara addirittura al ricorso alla Corte Europea.
Per bloccare la lottizzazione sono stati necessari sette anni di scontri e procedure ad ogni livello. La speranza è che tra altri sette anni questa bella sponda possa riassumere la sua anima verde e bellissima.