
di Andrea Vaccari
Ha avuto la sfortuna di imbattersi in un reticolo messo a punto da pescatori di frodo che, per tutta risposta, lo hanno minacciato di morte. Se l’è vista brutta un pescatore della Bassa che aveva deciso di andare a pescare nella zona di Mezzani (Parma), nei pressi della foce del Parma. Un’uscita già messa in atto tantissime volte, da esperto conoscitore del territorio e grande appassionato di pesca.
Ma questa volta, quella che doveva essere una tranquilla giornata di relax ha rischiato di tramutarsi in qualcosa di ben più rischioso. “Stavo navigando in assoluta tranquillità e libertà – spiega il pescatore, che chiede l’anonimato per timore di essere identificato – quando a un certo punto ho notato che la mia barca era andata quasi a incagliarsi in un reticolo sospetto, fatto di fili da pesca. A quel punto ho capito di essere finito in una sorta di rete posizionata da pescatori di frodo”.
E i suoi timori si sono rivelati fondati in quanto, nel giro di pochi minuti, si è avvicinata una barca con a bordo i titolari di quel reticolo abusivo. E la discussione non è stata certo caratterizzata da toni dei più amichevoli. “Erano molto arrabbiati – aggiunge il pescatore – perché in qualche modo avevo interrotto la loro attività. Io ho fatto presente che non potevano pescare in quel modo ma non si sono curati delle mie osservazioni, facendomi l’inequivocabile gesto del taglio della gola e facendomi capire che non dovevo interessarmi a quel che facevano, che la zona era di loro competenza. Erano stranieri, dell’Est europeo”.
In seguito allo spiacevole episodio l’uomo – spaventato e arrabbiato – si è rivolto ai carabinieri per denunciare l’accaduto. In una caserma della zona il pescatore ha esposto il problema, fornendo descrizioni particolareggiate delle persone e dei luoghi. “I carabinieri mi hanno ascoltato e hanno capito la situazione – sottolinea – ma quando ho suggerito loro di andare a vedere sul posto mi hanno detto che non disponevano dei fuoristrada necessari per raggiungere la zona, né tantomeno di una barca. E’ sempre il solito problema della mancanza di mezzi e di risorse”.
E’ questo uno dei tanti temi portati alla ribalta dal convegno svoltosi sulla motonave Stradivari dove esperti e appassionati hanno voluto portare in evidenza le problematiche relative alla pesca nei fiumi, soprattutto in merito al bracconaggio messo in atto dai cosiddetti “Pirati del Po”.
Per La Gazzetta di Reggio e Il Giornale del Po