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Nutrie, una soluzione dagli agricoltori. Il caso di Carlo Bosi, abilitato alla cattura: “ci espongono a gravi rischi di inondazioni e lavorazioni”

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Suzzara – Una nutria ogni cinque abitanti. E, a finire minati, oltre ai canali, sono le coltivazioni agricole. Una soluzione di contenimento di questi animali alloctoni è proposta da Carlo Bosi (nella foto), contitolare col fratello Alberto di un’azienda agricola dove si allevano 70 manze da latte e si coltivano foraggi e cereali su 40 ettari di terreno a Suzzara.
“La nutria rappresenta in queste aree rurali una grave problematica sotto molteplici punti di vista – spiega Bosi, che è anche consigliere del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po – è per questo che alcuni anni fa ho deciso di dotarmi del patentino rilasciato dal Comune per attuare le catture. Ad oggi sono quasi un centinaio i capi catturati nei nostri terreni e, devo dire, che si inizia a vedere anche una minore presenza”.
Nel dettaglio quali rischi comporta la presenza della nutria?
“Oltre nidificare lungo le sponde dei canali, con rischi di collassamenti arginali (le tane sono sotterranee e non sempre è possibile individuarle e intervenire), rappresentano un pericolo per chi opera con mezzi agricoli su argini indeboliti, esponendo al rischio di ribaltamento dei mezzi. Purtroppo, essendo erbivori, condividono i terreni con quelli dove coltiviamo foraggio per i nostri animali e, quindi, ci espongono a maggiori rischi sanitari”.
Per il futuro cosa ritiene sia possibile fare?
“Non penso all’eradicazione della specie, ma a un serio contenimento a beneficio del territorio sì. Se tutti assieme ci impegniamo in questa direzione è possibile attuarlo e i risultati si vedono”.