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Pioggia sulla neve, come una bomba d’acqua nel Mantovano. Tutti i numeri delle manovre in corso

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Impianti del Consorzio di Bonifica Territori del Mincio tutti accesi. 30 persone al lavoro. La Travata a regime: è la seconda volta in 20 anni. Allagamenti nelle campagne. Allagamenti nel tratto della Molinella, da Marmirolo sino Ostiglia. Allagate anche due abitazioni a Castelbeforte. Tutti i numeri delle manovre in corso

MANTOVA (6 febbraio 2015) – – Una situazione bagnata ma… esplosiva. Dal pomeriggio di giovedì 6 febbraio sul mantovano (territorio al 70% difeso dalla bonifica idraulica) è iniziato a piovere. Nella notte l’acqua si è tramutata in neve, quindi la pioggia ha ripreso il sopravvento sciogliendo repentinamente la neve caduta. Mediamente sono scesi 80 millimetri d’acqua, su un intero comprensorio, quello del Consorzio di Bonifica Territori del Mincio, che in queste ore vede accesi tutti gli impianti e dove sono operative 30 persone su un reticolo di canali di 1300 km, per l’80% pieni.
“Una situazione particolare dove, per la seconda volta in 20 anni, abbiamo dovuto accendere in contemporanea tutte le cinque idrovore del monumentale impianto della Travata – spiega Elide Stancari, presidente del Consorzio di Bonifica -. Un simile evento, con la pioggia che scioglie la neve ha generato un fenomeno di violenza pari a una bomba d’acqua, è, chiaramente, aggravato dalla cementificazione del territorio come, non più tardi di ieri, l’Anbi (Associazione nazionale delle bonifiche) segnalava nella presentazione del report ‘Manutenzione Italia: azioni per #Italiasicura’, il piano nazionale per la riduzione del rischio idrogeologico. Una situazione complessa, che dimostra come l’intera città di Mantova possa vivere solo grazie alle idrovore che, in queste ore, ne stanno evacuando le acque immettendole nei laghi. Ringrazio tutto il personale attivo anche nella notte, auspico la massima collaborazione di tutti gli enti per far fronte alle problematicità”.
Le campagne in queste ore presentano vaste pozze e allagamenti. “Un fenomeno – osserva Massimo Galli, vicedirettore generale del Consorzio di Bonifica – riconducibile alla saturata capacità di drenaggio dei terreni e all’innalzamento della falda freatica. E’ quanto sta accadendo in queste ore, anche nel resto della Pianura Padana e in molte zone italiane, come nella pianura da Firenze a Roma”.
“I canali che sino a poche ore fa erano ai minimi – prosegue Galli – ora sono ai livelli massimi. Un esempio: il canale di Sinistra Mincio che ieri scolava 2 mila litri al secondo, attualmente ne conduce a valle ben 20 mila da Marengo, Pozzolo sino a Ostiglia, come se fosse a pieno regime per l’irrigazione”.
Tra le problematicità alle abitazioni, in sinistra Mincio si segnala la situazione più complessa, da Marmirolo sino a Ostiglia si segnala l’allagamento di alcuni tratti a lato del canale della Molinella (che si immette nel Canalbianco, stracolmo) e problematicità nei paesi limitrofi.
Punto critico anche Castelbeforte – oggetto di un recente parziale intervento – dove risultano allagate due abitazioni. Qui a monte il reticolo minore di fossi e canali, gestito da privati, si interseca con il reticolo consortile, ora gravato da maggiori afflussi di acque per la cementificazione: è necessario effettuare il rifacimento di sottopassi nei ponti e una rivisitazione dell’intera sistemazione idraulica.
Inoltre, in chiave di prevenzione, il Consorzio di Bonifica auspica una rapida emissione delle ordinanze comunali per lo spurgo del reticolo minore.
Di seguito gli impianti al momento in funzione. A Bagnolo San Vito, nell’impianto storico della Travata, 5 grandi idrovore stanno immettendo in Mincio 24.000 litri d’acqua proveniente da Bagnolo San Vito e Borgo Virgilio, un comprensorio di 13 mila ettari. “Negli ultimi due decenni, l’ultima volta che funzionarono in contemporanea – osserva Galli – fu nel giugno 2010”. A Borgoforte, 4 idrovore, stanno immettendo 12.000 litri al secondo in Po, evacuano così le acque di Curtatone, Castellucchio, Borgo Virgilio, per 9.000 ettari. Quindi il caso della Città di Mantova, esempio italiano di centro urbano interamente difeso dalle acque: all’impianto di Valsecchi 2 pompe immettono 2.500 litri d’acqua al secondo nei laghi e a Forte di Pietole 4 pompe, per 4.000 litri al secondo.
IN DESTRA PO
In destra Po caduti 150 mm, idrovore di ex Revere attive anche nella notte
Ada Giorgi, presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po: “Un fenomeno inusuale”. I comuni colpiti da allagamenti Revere, Stivenoglia, Quingentole, San Giacomo delle Segnate, Villa Poma
MANTOVA (6 febbraio 2014) – “Da canali vuoti a completamenti pieni con il nostro personale da ore impegnato ad azionare macchine che erano ferme da anni. Contrariamente a una situazione di freddo e secco che conoscevamo da alcuni giorni, abbiamo assistito a una vera e propria bomba d’acqua: stiamo operando al massimo limitatamente alla rete a nostra disposizione che, purtroppo, non supporta ulteriori quantitativi d’acqua”. E’ il commento di Ada Giorgi, presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po a quanto sta accadendo nella parte sud del mantovano.
“Infatti, nel nostro comprensorio tra il mantovano e il reggiano in destra Po, sono caduti mediamente 150 millimetri d’acqua in poco più di 24 ore. Le campagne si sono saturate in poco tempo e la rete idraulica si è riempita completamente”.
“Abbiamo così dovuto attivare, dalle prime ore dell’alba – aggiunge Raffale Monica, direttore -, le idrovore dell’impianto di ex Revere che scaricano in Po e, anche, nell’emissario dell’ex Agromantovano Reggiano (quest’ultimo fortunatamente, scarica ancora in Po a gravità). Erano anni che le tre idrovore dell’impianto dell’ex Revere non funzionava a 28.000 litri al secondo”.
“Stando la situazione attuale – continua il direttore – consideriamo di dovere procedere con le operare anche nella notte in corso e non escludiamo di dovere altresì intervenire con l’impianto ex Agromantovano”.
Da rilevare come si segnalino alcuni allagamenti diffusi nelle campagne a Revere, Stivenoglia, Quingentole, San Giacomo delle Segnate, Villa Poma. In alcuni casi risultano alcune abitazioni allagate. In termini idraulici, in quasi tutti i canali le quote dell’acqua sono superiori a quelle irrigue, una quota di riferimento che raramente viene sorpassata e che dimostra la criticità del problema.