
Anteprima del festival Internazionale di videoarte The Scientist – VI edizione
Il Festival internazionale di videoarte “The Scientist”, quest’anno alla sua sesta edizione, è organizzato nella città estense dall’Associazione culturale “Ferrara Video&Arte”, e curato principalmente da Vitaliano Teti, docente dell’Ateneo ferrarese, in collaborazione con altri curatori e partnership nazionali ed internazionali. La manifestazione, che privilegia opere video che provengono dagli ambiti universitari, delle accademie di Belle Arti, Art college e mostrano un uso consapevole del linguaggio video digitale contemporaneo, ha fatto ripartire un percorso artistico sul video concettuale e sulle arti elettroniche in una città prestigiosa per la produzione e diffusione di videoarte.
Dopo la presentazione ufficiale del Festival, che avrà luogo sabato 6 ottobre 2012 alle ore 18.00, alla Porta degli Angeli di Ferrara, sarà la personale videoinstallativa dell’artista Federica Falancia ad inaugurare la serie di eventi che si susseguiranno per due week-end. Alle ore 19.00 Falancia, insieme ad alcuni selezionati giovani artisti, con il sound design di Alessandro Gulino, e l’Isadora trainer Enrico Venturini, terrà infatti la performance ItalianMerzBilder.
Originariamente i merzbilder sono opere ideate dal’artista tedesco Kurt Schwitters, attivo fra dadaismo, costruttivismo e cubismo nella prima metà del Novecento, e considerato uno dei maggiori esponenti della cosiddetta “arte dei detriti”, basata sull’assemblaggio di oggetti di scarto della quotidianità, paccottiglia apparentemente inutile, rivalutata dall’artista, che la dispone per dar vita ad un ingranaggio giocoso, progettato per non produrre… un bel niente! La più famosa di queste composizioni, del tutto complete e originali per forma e contenuti, fu certamente la sua “Cattedrale della miseria erotica”, il Merzbau costruito ad Hannover come work in progress che, nella sua precarietà intrinseca e nell’intenzione profonda dell’artista, doveva sconvolgere e destabilizzare una città già distrutta dai bombardamenti, fra 1932 e ’44.
Falancia è partita da questo per farne una propria “scrittura” artistica. “Condivido questa modalità – dice – mi diverte, mi ‘risuona’ e mi sembra tutt’altro che superficiale perché questi oggetti… questi rifiuti… queste paccottiglie, sono ‘materializzazioni’ non solo metaforiche di quello che rimane sepolto nell’oscurità della nostra memoria/inconscio (individuale e/o collettivo?). Sono cose segnate dal tempo che hanno un vissuto, in esse si incarna l’azione del tempo, dell’uomo e della natura insieme, ed è per questo che sono così cariche di senso per la mia sensibilità non-sense!”.
C’é poi, nel MerzBilder di Falancia, un intrinseco concetto di “italianità”, non subordinato a simboli (“Le bandiere sono sempre sporche di sangue”, dice), né a confini, che stanno a separazione di qualcosa che separato non è, ma piuttosto dovuto alla consapevolezza della propria “origine”, al sentire la propria provenienza e la propria storia fortemente legate alla propria Terra e ai propri connazionali. Ecco perché la costruzione dell’ItalianMerzBilder è partita da una e-mail inviata dall’artista: “Ti scrivo perché in questo nostro momento di profondo disagio e di crisi collettiva, mi è venuta voglia di chiederti se ti va, di riflettere su un oggetto che abbia a che fare con l’ italianità (la tua?) e che rappresenti per te qualcosa di valido da salvare, che è importante per tutti o che è particolarmente caro, a te. Dovresti spiegarmi perché hai scelto quella cosa e poi dovresti potervi rinunciare perché confluisca in un’opera collettiva…”. È così che hanno cominciato ad arrivare gli oggetti, e con essi le spiegazioni, che pian piano, in un susseguirsi di momenti intensi – in parte documentati da registrazioni live video e sonore – hanno dato l’avvio a questo “sabotaggio della scultura”; il procedimento, cioè, diviene poetica. L’esperimento è dunque questo, spiega Falancia: “prendere gli oggetti e realizzare, nel tempo reale di un informale happening a vista (non proprio una performance, non uno spettacolo) un ItalianMerzBilder, una costruzione, come un rituale progettato per riconvertire l’ammasso di queste cose buone da salvare, questo ‘socialmente rimosso’ in energica e condivisa libido sociopolitica!”.
La “non-scultura” di Falancia rimarrà installata alla Porta degli Angeli di Ferrara – affiancata da un video che permetterà a chi non era presente di vederne i momenti della creazione – fino al 20 Ottobre, insieme ad altre videoinstallazioni dell’artista, che saranno allestite negli spazi del monumento ferrarese: Pax Domestica (casetta del corpo di guardia), Dubito Ergo Sum (nicchia con feritoie salendo alla torre) ed infine un allestimento video alla sommità della torre.
“The Scientist” proseguirà con le attività di proiezione dei video nei giorni 12, 13 e 14 ottobre; tra le attività 2012 spiccano l’incontro con l’artista Marinella Senatore che ha esposto alla 59a Biennale di Venezia ed i video di Alterazioni Video e Laurina Paperina.
“The SCIENTIST meets ItalianMerzBilder”
Anteprima del festival Internazionale di videoarte The Scientist VI edizione
Personale videoinstallativa e performance di Federica FALANCIA
Dal 6 al 20 ottobre 2012
Ferrara, Porta degli Angeli (rampari di Belfiore, 1)
Anteprima e performance Sabato 6 Ottobre, ore 18
Orario: mercoledì e giovedì su appuntamento, telefonando al 370.7116883
venerdì, sabato e domenica dalle 17.30 alle 19.30.
In collaborazione con: Università di Ferrara – I.U.S.S; Associazione Ferrara Video&Arte – www.thescientistvideo.net; Associazione St.Art.47, Ferrara; Troikatronix – www.troikatronix.com perAspera festival – Bologna.
Il programma completo di “The Scientist” VI edizione si trova sul sito ufficiale www.thescientistvideo.net