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Yuri e lo storione di due metri: non un mito romantico, ma una realtà da difendere

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di Andrea Dal Cero

Non conosco Yuri Grisendi. Tutto quello che so di lui l’ho imparato dai ritagli di giornale, dalla sua pagina FB e da quella di tanti pescatori suoi amici nella vita e nella virtualità dello schermo del PC.
Fino a tre giorni fa nessuno, tranne gli amici di cui parlavo prima, ma proprio nessuno lo conosceva o parlava di lui. E oggi Yuri è leggenda (autentica e non metropolitana) per tante persone che riconoscono nella sua avventura l’unicità di quanto gli è accaduto: forse il momento della riscossa per tutto il Grande Fiume, ma più probabilmente il segno che le cose possono cambiare.
Non so cosa abbia pensato Yuri quando, dopo tanto affanno e altrettanto impegno, si è accorto che attaccato al suo amo non c’era la solita mostruosità ma il re di questo fiume. Non so neanche cosa stia pensando in queste ore in cui scrive sulla sua pagina: “Sono diventato virale…..servirà un antibiotico??
L’unica cosa che so con certezza è che troppe persone si stanno interessando di lui, alcune anche in maniera inappropriata. E Yuri se ne rende conto, tanto è vero che per alcuni giornalisti ha parole dure: “Da ciò che ho letto in questi giorni tra giornali e commenti di pescatori, ho capito che in molti ancora non hanno assolutamente chiaro cosa sia il fenomeno del bracconaggio sul Fiume Po, come si svolge, come si articola e come viene gestito dalle varie gangs. Forse è giunto il momento che in molti scendiate al fiume a tagliare cordini, a levare reti e bartavelli, invece che frequentare inutili riunioni fatte per farsi belli, prendere voti e fare false promesse. È giunta l’ora che rischiate la vostra auto, la vostra barca, il vostro motore e soprattutto la vostra faccia”.
Non conosco Yuri ma mi piace. Sono convinto che riuscirà a tenersi alla larga da pubblici amministratori, ricercatori sovvenzionati, riflettori elettorali e speculatori ambientali di ogni genere.
Lo storione continua a vivere nel Po, e questo è un ottimo segnale per tutti noi. Ma un segnale ancora migliore è che ci siano persone come lui che continuano a vivere il fiume con gioia, con entusiasmo, con affetto e con competenza.